Come nasce un Mala

Preparazione delle perle

Prima di essere montate, le perle sono state esposte ad una quantità incredibile di frequenze vibratorie, oltre che ad intemperie, elementi atmosferici, sporcizia varia.

Per questo motivo, prima di qualsiasi cosa, devono essere ripulite, in tutti i sensi. Per farlo, utilizzo due diversi procedimenti.

Il rito dei quattro elementi

Le perle vengono immerse prima in terra, poi esposte al Sole (oppure immerse sotto uno strato di sale), quindi immerse in Acqua e alla fine all’Aria.

La traenza interiore utilizzata in questi passaggi, oltre che ai processi fisici relativi ai quattro elementi indicati, produce una pulizia completa delle perle

Il rito mantrico

Il suono, si sa, non è solo un fenomeno puramente fisico. La vibrazione dell’aria rappresenta l’ottava bassa di altre vibrazioni. Durante questa fase, le perle sono sottoposte a suoni e mantra specifici, che le portano ad uno stato di uniformità vibratoria da un lato e, dall’altro, a presentare esclusivamente la loro qualità intrinseca, ovvero quella propria del materiale.

Una volta montato, il Mala risultante sarà quindi completamente “neutro” da un punto di vita fisico e vibratorio. L’unica qualità che avrà sarà appunto quella intrinseca, ovvero quella dovuta alla sua struttura.

Sarà compito del proprietario, con il tempo e la pratica, attribuire al Mala la propria qualità, risultato delle frequenze vibratorie proprie di chi lo maneggia.

Per un esempio di alcune di queste tecniche vocali e una più approfondita descrizione delle stesse potete andare a questo post.

Montaggio

Il miei Mala sono montati su un unico filo, doppiato in tutta la sua lunghezza, per maggior sicurezza e resistenza.

Tra una perla e l’altra viene eseguito un nodo di sicurezza che tenga ferme le perle al loro posto, ma anche per rendere la struttura più morbida e lo sgranamento più comodo. Infine, in caso di rottura del filo (piuttosto difficile ma non impossibile), al massimo si perderà una singola perla e non tutte quante, cosa che succede quando a rompersi è un mala senza nodi intermedi.

Lo stesso filo viene utilizzato per creare il “baciocco“, quella specie di fiocco che chiude il mala al suo vertice, e anche per assicurarlo alla parte finale del “bindu“, ovvero l’elemento di chiusura che si trova in cima al Mala stesso.

Il procedimento di montaggio viene eseguito durante la pratica di concentrazione apposita, necessaria perchè la struttura finale sia completamente neutra dal punto di vista energetico.

Pulizia finale

Al termine del montaggio, per eliminare qualunque possibile interferenza energetica e traccia di grasso o polvere dal Mala finito, esso viene esposto ai fumi di incenso tibetano, per parecchie ore.

Al termine, viene più volte strofinato e manipolato con olio essenziale di Sandalo puro.

L’olio di Sandalo è forse una delle sostanze più incredibilmente efficaci nello schermare e ripulire un oggetto (ma anche un essere vivente) da energie, vibrazioni e anche particelle fisiche di bassa qualità vibratoria.

Come detto più volte, per quanto mi attiene la realizzazione di un Mala è un atto sacro e come tale deve essere portato a termine.