Personal Mala in esposizione al Centro NU di Rho
15 Novembre 2018
Personal Mala in esposizione al Centro NU di Rho
15 Novembre 2018

Un tutorial abbastanza completo sulla creazione di un Mala, dall’inizio alla fine. Il Mala in questione è Skyblade Mala, in Sodalite e Pietra di Luna. Potete scaricare lo schema iniziale cliccando QUI.

Innanzitutto alcune cose da sapere sul mio metodo di creazione (poi ognuno faccia quello che vuole, chiaramente).

Come già detto diverse volte, per me la creazione di un Mala corrisponde ad un atto sacro. Quando creo un Mala, cerco di ascoltare la persona a cui andrà, le sue preferenze in fatto di pietra, ovviamente, ma anche quelle meno espresse, le qualità salienti, il modo di parlare etc. etc. Questo perchè un Mala deve essere in qualche modo in armonia con chi lo usa a livello strutturale, sia fisico che sottile.

Nonostante sia chiaro che la qualità energetica dovrà essere impressa al Mala tramite la pratica e, di conseguenza, dal proprietario finale, esiste per ogni Mala una qualità di base, intrinseca dell’oggetto stesso, determinata da un insieme di fattori non del tutto spiegabile. Molto spesso due Mala costruiti con lo stesso materiale, alla fine risultano completamente differenti, proprio a causa della qualità intrinseca.

Anche “solo” utilizzare due Mantra differenti durante il montaggio, crea due oggetti completamente diversi uno dall’altro.

In questo caso, Skyblade non nasce puntato ad una persona specifica, ma da un fortuito incontro con dei fili di pietre un po’ particolari che ho voluto acquistare per mio piacere.

Un altro fattore per me importante è il tempo: al di là delle fasi preparatorie delle pietre e dei rituali di purificazione, che da soli richiedono vari giorni, per me è essenziale che il Mala venga assemblato in un’unica fase: infilatura e annodatura devono iniziare e concludersi senza interruzioni.

Il motivo è che il Mala è di fatto un cerchio e quindi deve essere aperto e chiuso secondo lo stesso schema. Per quanto attiene la mia esperienza infatti, interrompere il processo di assemblaggio per più di qualche minuto di pausa, di fatto va a rompere un cerchio, un flusso che invece dovrebbe continuare ininterrotto dall’inizio alla fine.

Stessa cosa vale per il filo di base: non deve essere interrotto, rattoppato, ingarbugliato o danneggiato; quelle poche volte che mi è successo (davvero rare, per mia fortuna), ho passato parecchio tempo a smontare il Mala (e credetemi, tagliare ogni singolo nodo per liberare le perle non è questione rapida) per poi rimontarlo daccapo con un filo integro.

Per tutto il resto vi lascio al tutorial video che, almeno spero, permetterà a chi voglia cimentarsi in questo impegno di creare il proprio Mala con una certa sicurezza di ottenere un risultato valido, solido e strutturato!

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